4
Jun
2015

Tlc: Cina pronta investire Piano Juncker

ANSA/ Tlc:Cina pronta investire Piano Juncker, caccia ai progetti
Ambasciatrice, forte interesse. Primo incontro banche-regioni
(di Lucia Sali)

(ANSA) – BRUXELLES, 4 GIU – La Cina e’ pronta a investire in
Europa attraverso il Piano Juncker, in particolare – ma non solo
– nel settore delle tlc. Con un primo incontro a Bruxelles tra
le principali banche cinesi e diverse regioni europee, tra cui
la Toscana per l’Italia, si e’ aperta la caccia di Pechino ai
progetti degni d’interesse cominciando dal digitale. E se per il
momento nessuno osa ancora avanzare cifre concrete, la certezza
e’ che “la Cina e’ nella posizione di investire” in Europa, ha
assicurato l’ambasciatrice cinese presso la Ue Yang Yanyi,
ricordando che Pechino e’ il terzo investitore mondiale.
Con la svolta avviata dalla leadership cinese che ha deciso
di cambiare modello economico puntando a un nuovo sistema
produttivo basato su innovazione, ict e competitivita’, il
Celeste Impero guarda ora piu’ a Ovest che a Est. “C’e’ un forte
interesse da parte cinese a cofinanziare progetti sotto il Piano
Juncker”, ha sottolineato Yang Yanyi, perche’ “va nell’interesse
reciproco” delle due aree. “La Cina e’ in una nuova fase di
aggiornamento delle sue strutture economiche e anche l’Europa
sta cambiando lasciandosi la crisi alle spalle, siamo nella
stessa pagina ora”, ha spiegato l’ambasciatrice.
I settori che piu’ interessano Pechino sono, oltre a tlc e
digitale (da cloud e big data sino all’internet delle cose
passando per l’e-commerce), anche modernizzazione
dell’agricoltura, crescita verde, protezione dell’ambiente,
lotta al cambiamento climatico, urbanizzazione con citta’ ed
energia intelligenti. “Il nostro obiettivo con il Piano Juncker
e’ mobilitare la liquidita’, quella della Cina inclusa” perche’, ha
messo in chiaro Alessandro Carano, senior adviser della Dg Ecfin
della Commissione, “il mercato Ue e’ aperto”. Questo, pero’,
rassicura, non vuol dire l’invasione dei capitali cinesi in
Europa: “spetta a imprese e enti locali decidere il mix
finanziario” dei propri progetti, senza contare che la Bei gia’
da tempo raccoglie sui mercati anche capitali cinesi per
finanziare iniziative europee. In ogni caso, aggiunge il
presidente di ChinaEU Luigi Gambardella, organizzatore del primo
incontro tra investitori cinesi e regioni europee, “si tratta di
prestiti, non di controllo di quote di societa'”. Per ora,
spiega, “e’ troppo presto per dire quanto i cinesi investiranno,
ma le potenzialita’ sono enormi, pensiamo solo all’annuncio da
100 mld di investimenti fatto in Brasile”.
Intanto Pechino e regioni hanno fatto il primo passo per
passare dalle parole ai fatti: Toscana, Berlino, Catalogna,
Estremadura, Lodz, Azzorre e Ile-de-France hanno presentato al
Comitato delle Regioni Ue i loro progetti tlc in cerca di
finanziamenti alle banche cinesi Icbc, China Construction Bank,
Agricultural Bank of China, Bank of China, e la Hsbc di Hong
Kong. Presenti anche i grandi gruppi cinesi tlc tra cui Huawei e
Zte, oltre alla Hutchison Whampoa di Hong Kong. “Il nodo e’
identificare progetti buoni”, ha avvertito l’ambasciatrice
cinese, poi “sia al massimo livello politico che a quello locale
e delle imprese sia cinesi che Ue c’e’ un interesse crescente per
espandere la cooperazione”.(ANSA).

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